20 Aprile 2024
Interviste

INTERVISTA A MARCELLO SERENI

Nome: Marcello
Cognome: Sereni
Data di nascita: 24/07/1996
Ruolo: Attaccante



Raccontaci la tua carriera…
Sono nato a Modena e ho fatto la scuola calcio fin da molto piccolo nella San Faustino Rosselli, la squadra del mio quartiere. A dieci anni sono stato preso dal Sassuolo e ho fatto tutto il percorso del settore giovanile fino ad arrivare in Primavera. Durante questi anni ho avuto la possibilità di allenarmi e andare sette volte in panchina con la prima squadra tra Serie A e Coppa Italia. Mi sono poi spostato a Parma, nell’anno della rinascita della squadra, vincendo il campionato di Serie D. Da lì sono rimasto sempre in serie D tra Castelvetro, sei mesi, poi un anno e mezzo con la Correggese. Infine sono arrivato al Mezzolara, una squadra che punta molto sui giovani, un posto in cui si può crescere e stare bene.
C'è stato un momento o una persona da ricordare nei tuoi anni da calciatore?
Un momento è sicuramente la partita in casa al Tardini di Parma con la quale abbiamo vinto il campionato di Serie D. È stato veramente da brividi per ragazzi giovani come me vedere tutte quelle persone allo stadio e, dopo la partita, in piazza!
Non tanto una persona ma tutte quelle che mi hanno sempre supportato a partire da mio padre e la mia famiglia che mi segue sempre, tutti gli allenatori che hanno creduto in me e che mi hanno fatto crescere come calciatore e come persona, così come tutte le società che mi hanno dato la possibilità di giocare a calcio.
Qual è la posizione in campo che preferisci?
Nelle giovanili e nei primi anni tra i grandi ho sempre fatto l’esterno d’attacco, negli ultimi anni, invece, ho fatto spesso la seconda punta, mi trovo molto bene anche in quella posizione. In definitiva mi piace essere al centro del gioco, poter provare la giocata per fare goal o farlo fare.
Un compagno che ricordi volentierissimo?
Sono in buoni rapporti con tanti miei compagni di squadra, non riuscirei a dirne uno solo. Tanti mi hanno aiutato a migliorare sia dal punto di vista mentale che tecnico. Una persona che ammiravo molto era il capitano del Sassuolo Magnanelli per la grande professionalità e impegno che metteva in ogni allenamento e per i suoi comportamenti fuori dal campo anche con ragazzi giovani come me.
Qualcosa che non rifaresti?
Non mi pento delle mie scelte, ho sempre fatto quello che sentivo e quello che era più giusto per me come persona e come calciatore. So che posso fare ancora di più e quest’anno è una grande opportunità per crescere e affermarmi.
Come prepari le partite?
Le partite si preparano in settimana, durante gli allenamenti e nei rapporti con i compagni. Credo molto nel gruppo e nelle persone che ho intorno. Penso che questo sia fondamentale per affrontare al meglio la partita della domenica. Non faccio nulla di particolare, spesso guardo le partite del sabato, soprattutto ora che sono lontano da casa. Quando abitavo a Modena magari di pomeriggio uscivo con gli amici o la morosa.
Questa estate sei arrivato al Mezzolara. Come sei giunto a questa scelta?
Come ho detto, ho affrontato tante volte il Mezzolara da avversario e conosco persone che mi hanno parlato molto bene della società e del posto, dalle strutture di allenamento, che sono da categoria superiore, fino alle persone che mettono il cuore in tutto quello che fanno. Sicuramente hanno influito molto il direttore e il mister che in estate mi hanno dimostrato di puntare molto su di me, avevo bisogno di un anno in cui poter avere continuità per dimostrare le mie qualità.
Un girone competitivo come non mai. Come ti trovi in biancoazzurro?
Girone veramente molto competitivo con tante squadre costruite per vincere e con tante nobili squadre cadute. È molto stimolante e bello da giocare, in grandi stadi e davanti a tantissime persone che seguono questo girone.
Al Mezzolara mi sono subito trovato benissimo, non mi hanno fatto mancare nulla e mi hanno aiutato ad ambientarmi. Abito insieme a Pappa e Rigo, prima c’era anche Grazda. In ritiro ci davano verdure e sughi che avanzavano dal pranzo in modo da non doverli acquistare. Questo per dire che in questa società, a partire dal presidente, tutti ti fanno sentire la propria vicinanza. Questo dà grande tranquillità ai giocatori.
Concludiamo con un saluto ai tanti tifosi che seguono la squadra e riempiono lo stadio…
Sicuramente un saluto e un ringraziamento va a tutte le persone che vengono sempre a vederci allo stadio, senza di loro non sarebbe così bello la domenica entrare in campo e farli esultare per una bella prestazione. Continuate a seguirci numerosi perché questa squadra ha dimostrato di poter fare cose importanti e noi lotteremo per portare il Mezzolara il più in alto possibile.


scritto da Sara

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